La fortificazione del borgo
- giu
- 13
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La patente del 1416 faceva anche riferimento all’obbligo della comunità di provvedere alla costruzione di fortificazioni a difesa del borgo, e cioè del nucleo più antico dell’abitato: per finanziare l’opera già in precedenza a Grugliasco era stato concesso il diritto di riscuotere in proprio la gabella del grano e del vino. I Grugliaschesi comunque eseguirono quanto richesto solo sul finire degli anni venti del XV secolo. In che cosa consistevano tali fortificazioni? Il catasto del 1464 parla di un receptum , cioè un ricetto: una cinta muraria circondata all’esterno da un fossato, cinta che saldava, congiungendole, le mura stesse esterne delle case del borgo. Al ricetto si accedeva da una porta fortificata: il “Torrazzo” di cui parlano ancora i documenti della seconda metà del Cinquecento, anche se all’epoca la porta era ormai in disuso essendo già da tempo stata abbattuta la cinta muraria di difesa. Il fossato esterno, o parte dello stesso, sarebbe sopravvissuto ben più a lungo: intorno alla metà dell’Ottocento il Comune avrebbe venduto a lotti gli antichi fossi, in cui si coltivavano i gelsi per la bachicoltura.
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