Le tracce della Grugliasco Medioevale

Torre campanariaPochissime sono ormai le tracce sopravvissute del Medioevo a Grugliasco: la Torre civica quattrocentesca, probabilmente eretta con funzioni di avvistamento in concomitanza alle fortificazioni; l’affresco della Madonna col Bambino in trono affiorato dalla facciata della chiesa parrocchiale di S.Cassiano; la cappella di S.Vito , anche se fortemente rimaneggiata. Il tracciato della bealera di Grugliasco, con la sua biforcazione all’interno dell’abitato nei cosiddetti “corno superiore” e “corno inferiore”, ha rappresentato invece un elemento di lunga stabilità, determinando lo sviluppo stesso del tessuto urbano e la configurazione a “concentrico” del nucleo più antico, tuttora chiaramente leggibile. Interventi di copertura della bealera, con espansione dell’abitato e della rete stradale, si sono difatti verificati solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. La bealera alimentava il movimento dei diversi opifici comunali (mulini, torchio da olio, sega da legno, battitore della canapa) ai quali, con lo sviluppo della protoindustria della seta a partire dalla fine del Seicento, si aggiungono numerosi opifici privati (filatoi e filande). Solo con lo sviluppo dell’industrializzazione della seconda metà dell’Ottocento gli impianti produttivi si diffondono anche lungo il tratto superiore della bealera (territorio di Collegno e area nord-occidentale del territorio di Grugliasco). Inoltre, la bealera veniva sfruttata anche per usi domestici (accanto ai pozzi comunali e privati), per abbeverare gli animali e per irrigare gli orti e giardini nel centro abitato, i beni rurali (soprattutto prati) nel territorio circostante.

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